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Il pane senza glutine di Felix e Cappera

Felix e Cappera sono le Simile del glutenfree. Loro riproduco tutto ciò che è glutinoso in versione senza glutine. Sono riuscite a fare pane, lievito madre, focacce, pizze e molte altre cose con queste farinacce prive dell’elemento fondamentale per la panificazione, il glutine. Il loro sapore è ottimo e molto simile a quello glutinoso. Ho avuto la fortuna di conoscerle ad un incontro organizzato a Milano dal forum CIS. Quell’incontro è stato per me fondamentale per imparare a panificare senza glutine. L’incontro c’è stato un po’ di tempo fa e il pane l’avevo fatto molte volte ma non ho mai avuto l’occasione di fotografarlo. Ed eccolo, in tutta la sua bellezza, dei paninetti senza glutine molto simile a quelli glutinosi. Quella che riporto qui sotto è la ricetta del pane bianco comune di Felix che trovate qui.

Il cookie snack


Mentre preparavo questi biscotti di frolla, nocciole e cioccolato mi è tornato in mente il cookies snack, gelato tra due cookies credo di marca Algida. Avevo del gelato in frigo, un variegato al cioccolato e ho preparato anche io il mio cookies snack in versione gluten free. E sì ogni tanto qualche peccatuccio bisogna concederselo!
Qui trovate l’elenco dei gelati glutenfree in commercio, così se avete un celiaco a cena potete offrirgli un buon gelato a meno che non lo facciate in casa. Ricordo, per chi avesse la fortuna di averne una in città, anche le gelaterie GROM fanno un ottimo gelato glutenfree.

Il mio primo corso di cucina glutenfree

Il 19 Maggio ho fatto il mio primo corso di cucina glutenfree, non più in veste di allieva ma di insegnante. Il tutto è nato un giorno per caso nella farmacia dove prendo i prodotti glutenfree. Il mio farmacista e il suo collaboratore, conoscendo la mia passione per la cucina, un giorno mi hanno proposto di fare un corso di cucina, ovviamente senza glutine, dato che avevano molte richieste da parte di persone celiache e di genitori di bimbi celiaci di corsi per imparare la gestione di queste farine così strane e difficili da lavorare. La cosa all’inizio mi ha lasciato un po’ perplessa, non avevo mai insegnato ad un corso di cucina e l’idea un po’ mi spaventava. Non sapevo se ne ero all’altezza e se sarei stata capace di coinvolgere le persone e di insegnare loro qualcosa. Alla fine mi sono detta: “ma sì, perchè non provarci, buttiamoci e vediamo cosa ne viene fuori”. Ciò che ne è venuto fuori è sato davero bello, da quando ho messo piede al Teatro 7 fino alla fine del corso non ho smesso di parlare. La logorrea si era impossesata di me, fino al punto di non far parlare nessuno.